Perché anche al premio Strega sono quasi sempre tutti maschi

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    Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Editoriale Domani. Clicca il pulsante in basso per leggere il testo completo.

    Il Premio Strega è un riconoscimento letterario a cui molte e molti aspirano, per ragioni di prestigio, ma anche di marketing. Il premio negli anni ha cambiato gestione, regole e giurati, ha incrementato i votanti, ha incoraggiato la partecipazione degli editori indipendenti, ha aumentato il numero di incontri a cui i candidati devono partecipare promuovendo i loro libri in tutta Italia.

    Ma molte sono anche le polemiche che lo accompagnano: per lo strapotere di alcuni editori, per le lotte intestine di altri e per l’accesso alla giuria nella finale. C’è poi una critica costante, più profonda e più radicata: quella che riguarda la presenza della donne e la loro possibilità di accesso e vittoria al premio. Tra i corridoi si vocifera che il 2021 sarà l’anno di una donna e che molte scrittrici si stiano preparando per concorrere al premio. Non possiamo saperlo, ma i motivi della discussione ci hanno spinte a prendere in mano questa ricerca per proporre qualcosa di utile, evidente e condivisibile.

    Illustrazione di Gianluca Costantini

    Note

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