Leggere è partecipare: un progetto di formazione per insegnanti delle scuole secondarie
Sta per iniziare l’edizione 2023/2024 del corso per docenti “Educare alla lettura”, organizzato dal Salone Internazionale del Libro di Torino e dal CEPELL in collaborazione con il Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Siena e con il Coordinamento Nazionale Reti Biblioteche Scolastiche. Il corso, che come di consueto si svolgerà online a titolo gratuito, è intitolato “Leggere è partecipare”, ed è rivolto a insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado che intendano sperimentare nelle loro classi pratiche “Student voice” che agevolino la partecipazione attiva di ogni studente, perché ciascun componente della classe comprenda e sperimenti in prima persona la possibilità e la capacità di partecipare alla sua formazione, e alla vita culturale della sua comunità, da protagonista. Ve lo raccontiamo.
La lettura passiva, i “lettori morbidi” e la partecipazione attiva
Uno dei principali ostacoli alla diffusione della lettura in Italia è la scarsa propensione alla partecipazione attiva alla vita culturale di un’ampia fetta di cittadine e cittadini, accompagnata dalla persistenza di stereotipi che delegittimano la lettura delle persone con basso livello di istruzione o sminuiscono la lettura di opere che vengono considerate commerciali e non godono di prestigio nelle scuole e nelle università.
Uno dei più autorevoli studiosi del fenomeno, Giovanni Solimine, ha descritto questo fenomeno in una sua interpretazione dei dati Istat del 2018, in cui si legge:
Azzardiamo l’ipotesi che i “lettori morbidi” si percepiscano come “lettori di serie B”, forse a causa del basso livello di istruzione e della debole qualità letteraria delle proprie letture. Questi italiani ritengono forse di non avere diritto di cittadinanza all’interno del circuito della partecipazione culturale e considerano il loro passatempo come qualcosa di diverso da una pratica culturale vera e propria.
In questo caso, per ampliare la platea dei potenziali lettori e delle potenziali lettrici occorrerebbe agire non solo avvicinando le persone ai libri e alle pratiche di lettura, ma anche favorendo a scuola lo sviluppo di pratiche e atteggiamenti basati sulla partecipazione attiva, senza la quale rimane difficile acquisire un rapporto durevole e profondo con la lettura letteraria. Leggere letteratura, infatti, richiede uno stile di vita fondato sul desiderio di incontrare e di ascoltare gli altri, di condividere le proprie esperienze estetiche attraverso la conversazione e la scrittura, mettendo sempre in gioco le proprie risorse cognitive ed emotive. In altre parole, per educare alla lettura in modo efficace è necessario agevolare la presa di parola da parte di ogni studente, che deve rendersi conto di avere la possibilità e anche la capacità di partecipare alla vita culturale da protagonista.
Foto di Paolo Chiabrando su Unsplash