Costruire una bambola, passeggiare insieme, disegnare una mappa di sé, impegnarsi nel teatro degli oppressi, fare un collage. Queste sono solo alcune delle pratiche raccontate nel libro Metodi creativi per la ricerca sociale, che sistematizza e introduce in Italia una serie di metodi ormai affermati a livello internazionale. Si definiscono “creativi” nel senso che coinvolgono chi partecipa nel fare e nel creare qualcosa, costruendo insieme i risultati di ricerca.
Gli aspetti centrali sono tre. Primo, si tratta di fare ricerca con le persone invece che sulle persone: è importante quindi riconoscere il valore di tutte le voci di chi partecipa, non solo quella di chi fa ricerca di mestiere. Secondo, si intende la ricerca come un processo, un incontro per restare aperte all’inatteso e imparare anche dai silenzi, dai dubbi, dalle crisi. Terzo, le persone sono corpi, non solo mente: con il corpo si fa esperienza del mondo, si produce e riproduce la società.