Art Workers (in) Italia, un’indagine di settore per l’arte contemporanea, dalla guida ai compensi minimi ai modelli di contratto
Il 25 marzo Bertram Niessen, direttore scientifico di cheFare, ha moderato l’incontro di presentazione di ART WORKERS (IN) ITALIA, la prima indagine di settore dedicata al lavoro nel campo dell’arte contemporanea a livello nazionale realizzata nei 2021 da AWI – Art Workers Italia, in collaborazione con ACTA – l’associazione dei freelance.
L’indagine offre un’analisi quantitativa e qualitativa delle condizioni lavorative delle e degli art workers dal punto di vista sociale, economico, contrattuale e giuridico. Dall’indagine è emerso che l’85,9% delle lavoratrici e dei lavoratori dell’arte in Italia, in maggioranza nate/i negli anni ‘80 e ‘90, ha una laurea magistrale o un grado di formazione superiore, nel 27,8% dei casi conseguita all’estero. Tuttavia, nonostante l’alto grado di professionalizzazione, la maggior parte ha contratti precari e rapporti di lavoro instabili, quasi nessuna tutela, ma soprattutto redditi non proporzionati alle competenze e all’impegno richiesti. Nel 2019 quasi la metà di chi ha risposto ha dichiarato un reddito annuo inferiore ai 10.000 euro, al di sotto della soglia di povertà di 10.299 euro secondo l’ISTAT. Circa il 36% delle e dei rispondenti dichiara di essere retribuita/o solo per meno della metà degli incarichi o addirittura per nessuno di essi. Inoltre, a questo scenario di estrema fragilità concorre il fatto che le professioniste e i professionisti dell’arte contemporanea sono scarsamente tutelate/i e rappresentate/i, vista la mancanza di un sindacato specifico.
L’incontro ha rappresentato l’occasione per confrontarsi con le istituzioni e le realtà professionali che fanno parte della filiera del sistema dell’arte italiana, con l’obiettivo di esporre ed evidenziare le criticità, contingenti e strutturali, incontrate dalle e dagli art workers, ma anche e soprattutto per individuare di concerto traiettorie e pratiche migliorative.
Nella stessa giornata sono stati introdotti anche i Modelli di contratto e la Guida ai compensi minimi, nuovi strumenti messi a punto da AWI, in dialogo con direttrici e direttori di museo e diverse figure professionali che operano nell’ambito delle arti contemporanee.
Al tavolo di discussione erano presenti numerose personalità del settore, i cui interventi si sono susseguiti secondo tre blocchi tematici:
- La Presentazione dell’Indagine di settore, della Guida ai compensi minimi e dei Modelli di contratto che ha visto la partecipazione di: Lucrezia Calabró Visconti (AWI), Elena Mazzi (AWI), Rebecca Moccia (AWI), Prof. Avv. Alessandra Donati (School of Law – Università degli studi di Milano-Bicocca, Of Counsel di ADVANT Nctm) e Dott. Commercialista Franco Broccardi (Partner BBS-Lombard).
- L’Analisi dei risultati dell’Indagine di settore, della Guida ai compensi minimi e dei Modelli di contratto con lɜ rappresentanti degli enti culturali invitati con: Sara D’Alessandro (AWI), Cristina Masturzo (AWI), Giulia Mengozzi (AWI), Lorenzo Balbi (AMACI), Pietro Vallone (Galleria Massimo De Carlo), Silvia Simoncelli (NABA, Nuova Accademia Belle Arti), Francesco Pedrini (Accademia Carrara, Bergamo) e Lucia Zanetta (Osservatorio culturale Piemonte – Fondazione Fitzcarraldo).
- Il Confronto sui limiti legislativi e le possibilità di azione da parte della politica rispetto al riconoscimento e alla sostenibilità del lavoro nell’arte con la partecipazione di: Marta Bianchi (AWI), Annalisa Pellino (AWI), Eleonora Quadri (AWI), Anna Soru (ACTA), Raffaele Erba (Consigliere Regionale Regione Lombardia – Commissione Cultura), Elisabetta Piccolotti (Responsabile Nazionale Cultura Sinistra Italiana), Marina Pugliese (Direttrice Area Museo delle Culture, Progetti Interculturali e Arte nello Spazio Pubblico, Comune di Milano), Roberto Rampi (Membro della 7ª Commissione permanente del Senato – Istruzione pubblica, Beni Culturali) e Annamaria Ragnan (Comitato Probiviri – ICOM Italia).
La registrazione dell’evento è visibile anche QUI